Cdo: Le parole del presidente Guido Bardelli al termine del Meeting di Rimini
Il presidente di Compagnia delle Opere: "Già prima della crisi ci siamo impegnati a rilanciare il tema delle domande giuste come metodo per non rimanere imbrigliati nella paura, nelle iper semplificazioni della realtà e nel perenne rischio di delegare indirettamente ad altri le proprie responsabilità"
Pubblichiamo con piacere la lettera che il presidente di Compagnia delle Opere ha diffuso al termine del Meeting di Rimini. Ecco il pensiero di Guido Bardelli in materia di ripresa, azienda e futuro.
"Fatti domande e vivrai, diceva una canzone. Le sollecitazioni nate nella settimana del Meeting di Rimini si stanno rivelando molto utili in questi primi giorni di ritorno al lavoro o, comunque, di riapertura a pieno ritmo delle nostre imprese e opere sociali. Se i giornali non hanno perso di vista il messaggio sul “debito buono e debito cattivo” lanciato da Mario Draghi, come bussola per prendere le decisioni migliori in fatto di politica economica, sono innumerevoli gli spunti che ciascuno di noi può fare suoi, semplicemente riguardandoli on line, come le testimonianze di medici e infermieri, gli esempi di economia sostenibile in atto, i dialoghi sul “sublime” – provocazioni quanto mai concrete per guardare la realtà di oggi – insieme a tante altre esperienze culturali.
Il Meeting si è poi concluso con un titolo per il 2021: «Il coraggio di dire “io”» che è valido fin da ora. Infatti, resta intatta e si rafforza la domanda che rappresenta in qualche modo un compito per tutti coloro che vogliono prendere seriamente la vita e il lavoro in questo periodo segnato dal coronavirus: dove trovare il coraggio di “dire io” in questi nuovi giorni di lavoro? Che cosa significa questo per un imprenditore responsabile, di fronte alle scelte per generare sviluppo, nel rapporto con dipendenti, fornitori e clienti? Qual è il modo adeguato per ripartire, o meglio, riaprire la nuova stagione? Come possiamo, in definitiva, riuscire ad essere creativi, trovando soluzioni straordinarie per problemi antichi e nuovi?
Sono domande, queste, da cui ne nascono mille altre, in quanto chiamano immediatamente a una decisione e all’azione: bisogna diventare più veloci a interpretare i trend macroeconomici? Formarsi sugli aspetti sociologici di una pandemia? Aggiornare di continuo i protocolli interni ed esterni? Rivedere e correggere il tradizionale strumento del business plan? Come far coesistere obiettivi di breve e lungo termine? Ancora: come rimanere informati su ciò che accade – in generale e nel proprio settore – con la consapevolezza di una crescente discordanza tra pareri sempre “autorevoli”?
Già prima della crisi ci siamo impegnati a rilanciare il tema delle domande giuste come metodo per non rimanere imbrigliati nella paura, nelle iper semplificazioni della realtà e nel perenne rischio di delegare indirettamente ad altri le proprie responsabilità.
Questo cammino riprende e continua dentro ogni Cdo locale e a livello nazionale, dando vita a svariate serie di appuntamenti – sia on line sia in presenza – percorsi formativi, assemblee pubbliche, laboratori tematici e servizi che nel loro insieme mirano a rendere la qualità del nostro farsi compagnia nel lavoro e nella conduzione delle imprese sempre più all’altezza delle nostre domande.
Anche l’appuntamento elettorale del 20 e 21 settembre – con il referendum costituzionale, il rinnovo di sette consigli regionali e le amministrative in quasi mille comuni – non è affatto estraneo a questo impegno volto ad approfondire, giorno per giorno, l’utilità del fare associazione oggi, in dialogo con le altre componenti della società per il bene del Paese"
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